Condizioni meteo avverse, presente anche la grandine, hanno messo a dura prova i sei portacolori del team di Ranica, contando una sola defezione nel secondo atto dell’IRC.
Un Rally del Taro duro, quello andato in scena tra Sabato e Domenica scorsi, con la pioggia a farla da padrona all’inizio, compresa un’importante grandinata, e con condizioni di misto asciutto ed umido che hanno trasformato la scelta delle gomme in un rebus per il quale trovare la giusta soluzione risultava essere una chimera.
In questo contesto Rally Sport Evolution ha visto all’arrivo cinque dei sei portacolori, presenti al via del secondo atto dell’International Rally Cup, accusando solo un ritiro per uscita di strada.
In una classe Rally 4 da oltre quaranta partenti a cogliere il miglior piazzamento per il team bergamasco è stato Emanuele Danesi, con Andrea Sarti su una Peugeot 208 Rally 4, capace di concludere al sesto posto, rilanciando le proprie ambizioni nell’IRC ed in 208 Rally Cup Pro.
Debutto ostico, visto il maltempo, per Andrea Nastasi, alle note Graziella Rappazzo sulla seconda Peugeot 208 Rally 4 della compagine di Ranica, alla fine diciottesimo ma soddisfatto per la prima presa di contatto con la nuova compagna di avventura e per la costante crescita.
Gara bagnata, gara fortunata ma non troppo per un Giovanni Giaquinto felice per aver portato a termine il primo ballo con la Peugeot 208 Rally 4, affrontando e vincendo le insidie messe sul piatto dal Taro targato 2022, grazie ad un Giovanni Maifredini che ha fatto la differenza.
Per il vincitore della serie 2013, all’epoca alla guida di una Mitsubishi Lancer Evo X nel produzione, un avvio tranquillo, trentaquattresimo al termine, votato all’apprendistato sulla nuova vettura ed alla ricerca del giusto feeling per potersi presto inserire sia nella lotta per il Trofeo 2 Ruote Motrici Prestige che nel Challenge Internazionale Polizie Europee.
Secondo ad entrare nella top ten di un’autentica gabbia di leoni, quale è stata la classe Rally 4 nell’appuntamento parmense, il giovane Mirko Carrara, affiancato da Stefano Tiraboschi su una Peugeot 208 R2, che ha saputo gestire con intelligenza la roulette della scelta delle coperture.
L’ottava piazza finale, unita alla terza nel monomarca di casa Peugeot, gli consente di agganciare il podio in campionato, rosicchiando il gap sia tra le R2B che tra gli Under 25.
L’incognita di un meteo estremamente difficile da interpretare ha consigliato prudenza ad un Michele Bormolini che, in coppia con Andrea Ferrari su una seconda Peugeot 208 R2, deciso a macinare chilometri per maturare esperienza preziosa su un fondo in costante evoluzione.
La ventisettesima piazza, in classe Rally 4, viene accolta con soddisfazione dal portacolori della squadra corse bergamasca, felice di aver ridotto il divario dai propri punti di riferimento in gara.
Unico neo di giornata lo stop anticipato di Michele Spagnoli, sulla Renault Clio Rally 5 con Nicolò Micheletti, costretto ad abbandonare la compagnia sulla terza prova, tradito dal fondo bagnato che lo ha portato ad un fatale errore mentre era secondo di classe e quarto di RC5N.
“È stato un Rally del Taro davvero impegnativo” – racconta Claudio Albini (titolare Rally Sport Evolution) – “perchè si è partiti dalla grandine e dalla pioggia battente per arrivare poi a quelle condizioni che noi tutti non sopportiamo. Quando le strade vanno ad asciugarsi ma non sono del tutto pulite non si sa mai quale gomma scegliere. Siamo contenti perchè, uscita di Spagnoli a parte, tutte le nostre vetture si sono comportate bene, resistendo alle tante insidie del Taro.”